martedì 12 febbraio 2008

Sinaltrainal vs Coca-Cola



In Colombia riprende il boicottaggio, la denuncia arriva dalla Sinaktrainal, il sindacato colombiano dei lavoratori dell'agroindustria che, nel 2003, aveva avviato una campagna internazionale di boicottaggio contro la Coca Cola proprio per denuciare le resoponsabilità della multinazionale nelle attività antisindacale adottate dale sue affiliate colombiane.

Nel 2006 la Coca Cola sembrava essersi convinta di aprire un dialogo con il Sinaltrainal, ma il dialogo non ha portato a nessuna conclusione. Il sindacato ha proclamato la ripresa del boicottaggio e messo in rete gli attacchi che la Sinaltrainal continua a subire.

A settembre del 2006 il Sinaltrainal ha presentato alla Coca Cola e alle imprese subappaltanti, la richiesta di stabilire alcuni diritti minimi per questi lavoratori... richiesta neanche presa in considerazione. Addirittura 16 operai "in grigio", così vengono definiti i 9400 lavoratori, cioè subbappaltati, nel marzo del 2007 vengono licenziati per aver osato sfidare l'impresa iscrivendosi al sindacato.
A Baranquilla, a dicembre, ad alcuni esponenti del Sinaltrainal vengono recapitte delle lettere firmate "Aquile Nere" (gruppi paramilitari) con cui si dava ai sindacalizzati tempo massimo una settimana per lasciare la cità o ci sarebbero state vendette trasversali sui propri familiari.

Dei 4000 sindacalisti uccisi solo 2500 sono stati documentati come connessi alla condizione lavorativa, e di questi 2500 casi, 187 sono incaridnati nelle indagini della procura, ma solo 61 sono le inchieste partite e di queste solo 13 sono state concluse come omici sindacali.

Sito Sinaltrainal.
Solidarietà al Sinaltrainal.

La vostra solidarietà può essere inviata al Sinaltrainal, nella seguente maniera:

Per inviare dollari:
Cuenta de ahorros del Banco de Colombia No 039277631-08 Código ABA: 21000089 Código SWIFT: CITIUS33
Banco Intermediario: Citybank de Nueva York

Per inviare Euro:
Cuenta de ahorros del Banco de Colombia No 039277631-08 Código IBAN: (Internacional Bank) DE89500700100951331800 Código SWIFT: DEUTDEFF
Banco Intermediário DEUTSCHE BANK DE ALEMANIA

Grazie per la vostra solidarietà e per continuare ad appoggiare le nostre lotte, credendo nei nostri sogni di sovranità e benessere.

Campagna per la Sovranità, Democrazia, Pace e Benessere per i/le colombiani/ne.

Edgar Páez M.
Direzione Nazionale SINALTRAINAL
Colombia

Salviamo le Balene!



Se proprio devi catturare una balena, perchè usare un arpione? Usa una CANON!
Greenpeace, in collaborazione con Canon, ha indetto un concorso fotografico sul tema " Canon Can Save Whales". Per partecipare basta iscriversi qui.
E non dimenticarti di firmare la petizione online!!!

Greenpeace Viral - Sunshine



Greenpeace ha lanciato la sua campagna viral per l’utilizzo dell’ energia in maniera consapevole, molto divertente.

lunedì 11 febbraio 2008

PER NON DIMENTICARE MAI... MAI!

Parte 1


Parte 2

Parte 3


Parte 4


Ecco chi sono i veri terroristi... poliziotti assassini, schiavi dei politici massoni!
okkio che chi non more... se rivede!

SCARICA IL VIDEO COMPLETO DA:
http://www.ngvision.org/mediabase/161

GENOVA LUGLIO 2001 - I DIRITTI NEGATI

Durante le giornate del G8 a Genova le Forze dell'Ordine - Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza - hanno commesso una serie di violenze che resteranno nella storia del nostro paese come una delle pagine più drammatiche dal dopoguerra ad oggi.

Amnesty International ha parlato esplicitamente di "sospensione dei diritti" e di "torture".

Molti parlamentari, anche a livello europeo, si sono espressi con parole dure parlando di azioni da "stato cileno".

Con questo video il Genoa Legal Forum in collaborazione con Indymedia, presentano una serie di immagini molto crude che documentano solo una parte di queste violenze.

Nella ricerca della verità su quelle giornate si incontrano molte difficoltà nel reperimento della documentazione che sarebbe necessaria per completare un'analisi della strategia di piazza messa in atto da parte di apparati o pezzi dello Stato e del Governo.
Molti video sono stati sequestrati durante varie perquisizioni o addirittura sono andati distrutti durante gli interventi delle Forze dell'Ordine.

In altri casi, come Bolzaneto o la Caserma di Forte San Giuliano non esiste una documentazione video ma solo una serie di testimonianze orali e/o scritte.
Questa selezione di immagini, spesso poco viste, vuole essere un primo strumento di riflessione e un atto d'accusa contro quei settori delle Forze dell'Ordine che hanno tradito i loro compiti legittimi e costituzionali.

Il Comitato Verità e Giustizia per Genova, fondato da un gruppo di testimoni dei fatti, giornalisti, medici, sindacalisti e sostenuto dagli avvocati del
Genoa Legal Forum, sta lavorando per:

1) raccogliere e gestire fondi per le difese di coloro che sono rimaste vittime della repressione delle forze dell'ordine, sia come parti offese che come indagati, a Genova durante il G8

2) informare sui fatti e sulle inchieste della magistratura.


Per sostenere il Comitato Verità e Giustizia per Genova CCPostale 34566992 intestato a: Verità e Giustizia per Genova

Per informazioni http://www.veritagiustizia.it

http://g82001.altervista.org
A questo indirizzo potete trovare una sintesi delle testimonianze raccolte dai PM nell'inchiesta sugli abusi di BOLZANETO, prese pari pari dal settimanale Diario "Speciale Genova - la Verità" del 21 luglio 2006.
Sono scenari sconcertanti quelli raccontati dalle vittime di quelle violenze, fisiche e psicologiche. Scenari che risultano via via più verosimili confrontando e incrociando le testimonianze di tutti coloro siano passati dalla caserma di Bolzaneto in quei giorni.

Ottavo Annual Weblog Awards

Honor. Prestige. Wealth. These are some of the things that a Bloggie won't bring you. But that won't stop the Web from voting, because this is the annual non-profit competition that determines which blogs are the best of the best. Get ready to find out who the 2008 Weblog Awards are going to. GO!

Evento: "Future of Web Apps" & "Future of Web Design" 2008


Stai lavorando molto? È ora di fare una pausa e cercare un po di ispirazione!
Web Apps & Web Design.

giovedì 7 febbraio 2008

Fimo Free Font



BD Fimo for “Free Font Friends”
Scaricalo qui

martedì 5 febbraio 2008

Lunedì mattina...


Monster.com Commercial

venerdì 1 febbraio 2008

Free Sayed Pervez Kambaksh now!

Sign our e-petition at www.independent.co.uk/petition

http://www.independent.co.uk/news/world/asia/sentenced-to-death-afghan-who-dared-to-read-about-womens-rights-775972.html

Sign our e-petition at www.independent.co.uk/petition

A young man, a student of journalism, is sentenced to death by an Islamic court for downloading a report from the internet. The sentence is then upheld by the country's rulers. This is Afghanistan – not in Taliban times but six years after "liberation" and under the democratic rule of the West's ally Hamid Karzai.

The fate of Sayed Pervez Kambaksh has led to domestic and international protests, and deepening concern about erosion of civil liberties in Afghanistan. He was accused of blasphemy after he downloaded a report from a Farsi website which stated that Muslim fundamentalists who claimed the Koran justified the oppression of women had misrepresented the views of the prophet Mohamed.

Mr Kambaksh, 23, distributed the tract to fellow students and teachers at Balkh University with the aim, he said, of provoking a debate on the matter. But a complaint was made against him and he was arrested, tried by religious judges without – say his friends and family – being allowed legal representation and sentenced to death.

The Independent is launching a campaign today to secure justice for Mr Kambaksh. The UN, human rights groups, journalists' organisations and Western diplomats have urged Mr Karzai's government to intervene and free him. But the Afghan Senate passed a motion yesterday confirming the death sentence.

The MP who proposed the ruling condemning Mr Kambaksh was Sibghatullah Mojaddedi, a key ally of Mr Karzai. The Senate also attacked the international community for putting pressure on the Afghan government and urged Mr Karzai not to be influenced by outside un-Islamic views.

The case of Mr Kambaksh, who also worked a s reporter for the Jahan-i-Naw (New World) newspaper, is seen in Afghanistan as yet another chapter in the escalation in the confrontation between Afghanistan and the West.

It comes in the wake of Mr Karzai accusing the British of actually worsening the situation in Helmand province by their actions and his subsequent blocking of the appointment of Lord Ashdown as the UN envoy and expelling a British and an Irish diplomat.

Demonstrations, organised by clerics, against the alleged foreign interference have been held in the northern city of Mazar-i-Sharif, where Mr Kambaksh was arrested. Aminuddin Muzafari, the first secretary of the houses of parliament, said: "People should realise that as we are representatives of an Islamic country therefore we can never tolerate insults to reverences of Islamic religion."

At a gathering in Takhar province, Maulavi Ghulam Rabbani Rahmani, the heads of the Ulema council, said: "We want the government and the courts to execute the court verdict on Kambaksh as soon as possible." In Parwan province, another senior cleric, Maulavi Muhammad Asif, said: "This decision is for disrespecting the holy Koran and the government should enforce the decision before it came under more pressure from foreigners."

UK officials say they are particularly concerned about such draconian action being taken against a journalist. The Foreign Office and Department for International Development has donated large sums to the training of media workers in the country. The Government funds the Institute for War and Peace Reporting (IWPR) in the Helmand capital, Lashkar Gar.

Mr Kambaksh's brother, Sayed Yaqub Ibrahimi, is also a journalist and has written articles for IWPR in which he accused senior public figures, including an MP, of atrocities, including murders. He said: "Of course we are all very worried about my brother. What has happened to him is very unjust. He has not committed blasphemy and he was not even allowed to have a legal defence. and what took place was a secret trial."

Qayoum Baabak, the editor of Jahan-i-Naw, said a senior prosecutor in Mazar-i-Sharif, Hafiz Khaliqyar, had warned journalists that they would be punished if they protested against the death sentence passed on Mr Kambaksh.

Jean MacKenzie, country director for IWPR, said: "We feel very strongly that this is designed to put pressure on Pervez's brother, Yaqub, who has done some of the hardest-hitting pieces outlining abuses by some very powerful commanders."

Rahimullah Samander, the president of the Afghan Independent Journalists' Association, said: "This is unfair, this is illegal. He just printed a copy of something and looked at it and read it. How can we believe in this 'democracy' if we can't even read, we can't even study? We are asking Mr Karzai to quash the death sentence before it is too late."

The circumstances surrounding the conviction of Mr Kambaksh are also being viewed as a further attempt to claw back the rights gained by women since the overthrow of the Taliban. The most prominent female MP, Malalai Joya, has been suspended after criticising her male colleagues.

Under the Afghan constitution, say legal experts, Mr Kambaksh has the right to appeal to the country's supreme court. Some senior clerics maintain, however, that since he has been convicted under religious laws, the supreme court should not bring secular interpretations to the case.

Mr Karzai has the right to intervene and pardon Mr Kambaksh. However, even if he is freed, it would be hard for the student to escape retribution in a country where fundamentalists and warlords are increasingly in the ascendancy.

How you can save Pervez

Sayed Pervez Kambaksh's imminent execution is an affront to civilised values. It is not, however, a foregone conclusion. If enough international pressure is brought to bear on President Karzai's government, his sentence may yet be overturned. Add your weight to the campaign by urging the Foreign Office to demand that his life be spared. Sign our e-petition at www.independent.co.uk/petition

By Kim Sengupta
Thursday, 31 January 2008

mercoledì 30 gennaio 2008

aperta parentesi...


Vuoi rovinare il tuo paese? fai pure... decidi di bruciarti un po' di cellule celbrali? ti arresto...

IL MIO PAESE FA SCHIFO!